di Caterina Corbetta
Se è vero che gli opposti si attraggono nelle relazioni, nella moda ciò diventa verissimo.
Per decenni stilisti e wannabe esperti del gusto ci hanno rimproverato per insegnarci che bisogna ricercare l'armonia, proponendo rigidissime regole per l'abbinamento dei colori, no al blu e al verde, guai al fucsia e all'arancione, blu e nero nemmeno se si deve scappare di casa in piena notte.
Tuttavia, però, nonostante le loro bacchettate sulle dita, prima l'arte e poi la moda hanno deciso che era il momento di cambiare, di tornare a divertirsi. Così, in una comunione che da sempre regala gioie, nel 1965 Yves Saint Laurent propone il Mondrian dress, ispirato alle tele dell'omonimo pittore olandese. Un abito color block ispirato ad un quadro color block, pura magia.
Da lì in poi, la moda ha preso appunti, e la fascinazione per questa magnifica esplosione cromatica ha avuto la sua golden age negli anni '80 e '90 con brand come Escada, Ungaro, Moschino e Chanel.
Il graduale smantellamento delle vecchie e noiosissime regole ha fatto sì che si potesse tornare a giocare e a divertirsi con la moda, così i designer hanno girato la ruota dei colori sempre più velocemente e ci hanno finalmente mostrato che il rosso con il viola non è poi così male ed è persino, strano a dirsi, nemmeno poi così eccentrico.
Già, perché il risultato di un outfit color block in realtà non è mai chiassoso e non deve essere relegato solo nel guardaroba delle fashionistas più eccentriche, ma va benissimo anche per una giornata qualunque in un ufficio qualunque, che, di certo, smetteranno di essere tali appena usciremo di casa, perché un glamour del genere è sempre invincibile.
