Sono i primi anni '70 quando gli adolescenti cresciuti con Mary Quant e con la Summer of love si affacciano al mondo del lavoro, così nel 1974 Giorgio Armani firma una collezione femminile dove vengono apportati i canoni stilistici dell'abbigliamento maschile, inglobando anche la moda sportiva di stampo inglese. Nel 1977 proporrà giacche destrutturate abbinate a gonne portate con cinture di cuoio, le tonalità sono neutre e i tessuti sono naturali e grezzi, come lino e cotone.
Con lui inizia quello che passerà alla storia come casual italiano. Alla metà degli anni ’70, la generazione dei jeans stava entrando nel mercato del lavoro e non poteva più usare gli abiti colorati e provocatori amati durante l'adolescenza, ma neanche i tradizionali abiti da lavoro. Inoltre, le donne per la prima volta nella storia cominciano ad accedere a posizioni di comando, per questo si rende necessaria una nuova moda autorevole, adatta per l'ufficio ma anche femminile.
Armani, anzi “re Giorgio”, risolse il problema in modo innovativo e rivoluzionario. Portò in passerella l’indumento più classico e tradizionale di tutti, la giacca, ma realizzata con materiali più morbidi di quelli soliti e senza imbottiture, sagomature e stirature che la tenevano perfettamente in tiro. L’innovativo procedimento sartoriale prevedeva l’eliminazione delle fodere e delle imbottiture, una diversa disposizione dei bottoni e un radicale stravolgimento delle proporzioni.
Abbassa
l’abbottonatura della giacca per enfatizzare i fianchi;
alleggerisce il capo prediligendo la crepe
di lana alla flanella e al tweed.
In
questo modo Armani creò un capo d’abbigliamento, il blazer,
che rappresentava un tipo di eleganza rilassata.
Egli
diede
vita a ciò che oggi si chiama “smart casual”: lo stile della
donna emancipata che ama abbinare la disinvoltura della quotidianità
alla ricercatezza di uno stile professionale.
Una
giacca nuova, né maschile né femminile, leggermente sformata e
adatta a ogni occasione. Questo
capo veicolava un messaggio importante, cioè che la moda non era più
rigidamente divisa in base al genere.
Il successo fu straordinario anche all’estero, e nel 1980 Richard
Gere in American
Gigolò
vestì
Armani e lo rese noto al grande pubblico.