Pretty Woman, la fiaba che ha fatto la moda

di Caterina Corbetta

Uscito nelle sale nel 1990 e, da allora, replicato in televisione infinite volte (la Rai ha celebrato, con quella di lunedì 4 luglio, la trentesima replica), Pretty Woman sbanca ogni volta ogni concorrenza, perché si sa, quando lo trasmettono, restare incollati allo schermo è quasi d'obbligo. Pretty woman infatti piace a tutti, c'è chi sogna sulla storia d'amore degna di una fiabesca saga medievale, chi sul magico mondo perduto degli yuppies e della Sunset strip losangelina, e chi si emoziona per le magnifiche vetrine di Rodeo Drive (senza magari le elegantissime, perfide, commesse) ed i costumi di Marilyn Vance che sono diventati di diritto veri e propri pezzi di storia della moda.

Ma per quanto riguarda l'armocromia, la palette autunno a cui appartiene la protagonista, la splendida, giovanissima, Julia Roberts, è stata rispettata?

Molto valorizzata dai colori caldi, sia nell'abbigliamento che nel make-up, nel primo outfit in cui ci viene presentata, parrucca bionda e abitino bodycon blu e bianco, il contrasto risulta dissonante e fuori palette, mentre esempio perfetto è l'abito marrone polka dots sfoggiato per il match di polo. Perfetti anche il rosso e il corallo, indimenticabile l'abito rosso con parure di rubini custom made di Fred Joaillier, e il bianco, purché non ottico ma virante alle sfumature crema o avorio. La sua complessione viene invece penalizzata dal nero che tende a rendere i lineamenti più spenti e rigidi, naturalmente valorizzati dal castano ramato dei suoi capelli.

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