Moschino è sempre stato un brand capace di generare solo passioni forti e sempre opposte, in ogni singola sfilata dal 1983 ad oggi ha sempre oscillato tra canti di lode per la sua irriverenza e sarcastica ironia e critiche altrettanto appassionate, e se si tratta di genialità o soltanto di moda camp solo i posteri potranno dirlo. in ogni caso, nel bene o nel male, Jeremy Scott ha rappresentato un punto di svolta per la maison che nessun appassionato di moda potrà mai dimenticare, amatore o odiatore che sia.
E' dal 2013 infatti che lo stilista, succeduto alla fedele collaboratrice del fondatore Franco, Rossella Jardini, sa stupire ad ogni stagione, ricordando che la moda è ovunque e che tutto può essere moda, ma soprattutto ci ha ricordato, tra sneakers alate e borse portapillole, che vestirsi è divertente e che dovrebbe esserlo sempre, con buona pace di chi da sempre ha voluto riempire la moda di regole e noiosissimi do's and dont's.
Jeremy Scott ha portato in passerella meravigliose sete a stampa candy wrapper, giacche dall'orlo bruciacchiato o paper dolls, riuscendo persino rendere super glamour le divise di Mc Donalds e Spongebob o My little pony perché, come lui stesso ha dichiarato, "Moschino era una bella addormentata, io le ho solo dato un bacio". E sì, dopo quel bacio ci siamo tutti innamorati.





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