di Caterina Corbetta

La moda haute couture è spesso un’espressione di arte, immaginazione e innovazione, e la sfilata di Schiaparelli per la collezione Primavera/Estate 2025 non ha fatto eccezione. La maison, sotto la direzione creativa di Daniel Roseberry, ha portato in scena un omaggio alle radici artistiche di Elsa Schiaparelli, ma con una reinterpretazione visionaria e contemporanea che ha lasciato il pubblico senza fiato.

Ispirata alla figura mitologica di Icaro, che volò troppo vicino al sole grazie a delle ali di cera fabbricate dal padre Dedalo, la collezione haute couture di Schiaparelli ha esplorato il concetto di bellezza fragile e pericolosa. Il mito di Icaro, simbolo di ambizione e sfida contro i limiti imposti dalla natura, è stato il punto di partenza per un racconto visivo che ha rapito gli spettatori come da tempo non si vedeva sulle passerelle.
La collezione, pur mantenendo l’aura di lusso e artigianalità che caratterizza il marchio, ha mostrato un lato più audace e sperimentale. L'uso di linee fluide e strutture scultoree ha richiamato l'immagine di un volo libero e maestoso, ma anche pericoloso. I riferimenti al mito sono evidenti nei dettagli, dalle ali stilizzate ricamate su abiti e giacche, fino a visioni di corpi al contempo potenti e fragili.

Una delle creazioni che più saranno ricordate nella sfilata è stata un abito a forma di ali, costruito con una leggera struttura metallica e dettagli in tessuti fluttuanti. Il modello, che sembrava sfidare la gravità, ha trasmesso il concetto di libertà estrema, ma anche di inevitabile discesa e caduta, un fare i conti con una realtà ineluttabile a cui nessuno può sottrarsi. 

I colori scelti per la sfilata hanno enfatizzato il tema del volo di Icaro, oscillando tra tonalità di oro, blu cobalto e bianco puro, con accenti di nero profondo. Il dorato evocava il sole, simbolo di destino fatale, mentre il blu rappresentava l'infinito cielo, lo spazio in cui Icaro si lanciava alla ricerca di libertà. L’uso del bianco, in particolare, ha conferito un tocco di purezza e di innocente candore, mentre il nero, nelle sue diverse sfumature, ha portato un tocco di mistero e di oscurità, come la caduta del mito.